Differenze in Gioco - Quarto seminario: “La violenza di genere: Una lente per guardarla da vicino”

BOLOGNA - giovedì 18 gennaio 2024 si è tenuto il quarto ed ultimo seminario di approfondimento di "Differenze in Gioco - Corpo e Movimento nello Sport Per Tutt3", il progetto di Uisp Emilia-Romagna, finanziato dalla Regione Emilia-Romagna tramite l. r. 6/2014, che si occupa di contrasto alla violenza di genere e alle discriminazioni omolesbobitransfobiche.

Il quarto seminario si è occupato nello specifico di violenza di genere ed è stato organizzato in collaborazione con La Casa delle Donne per non subire violenza di Bologna - uno dei primi centri antiviolenza aperti in Italia - con le operatrici Giulia Nanni e Alessandra Capoani in qualità di relatrici della giornata.

Obiettivo del seminario era quello di fornire strumenti di consapevolezza rispetto alla violenza di genere al fine di rendere gli spazi sportivi dei luoghi “safer”, in cui prendere liberamente consapevolezza del proprio corpo in rapporto con lo spazio circostante e con le altre persone.

L’incontro si è aperto con una definizione del concetto di violenza di genere "ogni atto di violenza fondato sul genere che comporti o possa comportare per la donna danno o sofferenza fisica, psicologica o sessuale, includendo la minaccia di questi atti, coercizione o privazioni arbitrarie della libertà, che avvengano nel corso della vita pubblica oprivata” (da art.1 “Declaration on the elimination of violence against women”, 1993, ONU). La violenza si distingue dal conflitto: sono concetti in realtà antitetici, poiché la violenza presuppone la sottomissione a priori di una delle parti, e che subisce un danno. Il conflitto, contrariamente, non ha un esito scontato e prevede una più o meno equa delle forze in campo.

La persona che esercita violenza è una persona qualunque, non un prodotto sociale “mostruoso” e alieno alla cultura patriarcale in cui veniamo socializzati tutti e tutte: contrariamente agli stereotipi costituenti gli immaginari comuni può avere qualsiasi estrazione sociale, età, grado di istruzione, non ha tendenzialmente disturbi psichiatrici. E’ proprio l’essere delle persone comuni e l’avere delle qualità “positive” che rende possibile il legame affettivo-relazionale tra la vittima e la persona violenta. Ciò che accomuna gli autori di violenza è la percezione “tradizionale” dei ruoli di genere.  Sono stati poi affrontati e approfonditi varie declinazioni della violenza (fisica, psicologica, sessuale, economica, digitale) e alle sottigliezze che possono caratterizzarle.

L’incontro si è concluso con un’esercitazione che ha permesso di applicare su un caso studio i concetti espressi dalle relatrici e che ha aperto una discussione con le persone partecipanti rispetto a come queste leggono e affrontano potenziali situazioni di violenza negli spazi sportivi. L’indicazione fondamentale è che nei casi di violenza è necessario prestare ascolto e validità alla vittima, cercando di comprendere quali sono i suoi bisogni ed evitando di agire meccanismi di sovradeterminazione, di vittimizzazione secondaria e tutto ciò che in un qualche modo può porre la persona vittima di violenza in una posizione ancor più vulnerabile.

Vale la pena ricordare che l'Uisp nel 2023 ha adottato delle “Linee guida per la predisposizione dei modelli organizzativi e di controllo dell’attivita’ sportiva e dei codici di condotta a tutela dei minori e per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione”, conformemente alle disposizioni di cui al D.lgs. n. 36 del 28 febbraio 2021 e al D.lgs. n. 39 del 28 febbraio 2021 nonché le disposizioni emanate dalla Giunta Nazionale del CONI in materia.

Per tutte le novità sul progetto vi invitiamo a seguire il gruppo Facebook "Differenze in Gioco".